martedì 24 febbraio 2015

QUELLE LEZIONI DI NUOTO E DI VITA

Ricordo ancora il calore che il solo sentirmi al sicuro poteva darmi. Eppure era una cosa semplice, naturale, niente di complesso o di forzato.
Ma era anche il calore dato dalla soddisfazione di sentirmi capace di imparare a cavarmela da sola.
Riuscivo a tenermi a galla, a dar delle bracciate, a respirare tenendo un ritmo.
Al largo, a metri e metri di distanza dal fondale, io minuscola bambina di neanche cinque anni e tu, lì a poca distanza che mi invitavi a superare i miei limiti con i miei tempi ed i miei mezzi, tu, meta da raggiungere e porto sicuro in cui sentirmi accolta. Dolce e forte babbo.
Ricordo il tepore del sole e l'azzurro del mare e soprattutto il tempo lento, dilatato, il nostro tempo, il tempo per noi. Forse era quella condizione di immersione come in un liquido amniotico ad esaltare ancora di più la tua presenza.
Ciò che mi hai dato lo porto in me, nelle mie scelte, nel mio osare, nel mio cadere e rialzarmi, nel resistere, nell'abbandonarmi all'uomo che amo e che sento come rifugio e ristoro dalle mie fatiche e debolezze. Nell'addormentarmi tra le sue braccia, potendo deporre le armi.
Sentire, amare, sentirsi amati.

sabato 23 novembre 2013


Gradini (Hermann Hesse)

Come ogni fior languisce e
giovinezza cede a vecchiaia,
anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce,
insieme ad ogni senno e virtù, né può durare eterna.
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare,
per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami.
Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
Dobbiamo attraversare spazi e spazi,
senza fermare in alcun d'essi il piede,
lo spirto universal non vuol legarci,
ma su di grado in grado sollevarci.
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi e' disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante.
Forse il momento stesso della morte
ci farà andare incontro a nuovi spazi:
della vita il richiamo non ha fine....
Su, cuore mio, congedati e guarisci...

venerdì 31 agosto 2012

Il desiderio è l'essenza dell'uomo (B. Spinoza) ....

 



                       

sabato 27 agosto 2011

ANNI FA A LA PERGOLA

...ed ero lontana e cieca.

Compagnia Glauco Mauri
presenta


VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione e adattamento di Glauco Mauri


con
GLAUCO MAURI, ROBERTO STURNO

regia
Glauco Mauri

scene e costumi Alessandro Camera, luci Gianni Grasso, aiuto regista
Stefania Micheli e Mario Perrotta, assistente alla regia Ilaria Testoni


Il conflitto tra il pensiero e la realtà, è forse l'unico soggetto del mio teatro. Avere certezze è confortante ma necessario perderle. Non ci si può sempre proteggere dalla vita con le proprie scelte, le convinzioni, l'ideologia: la vita sorprende in ogni momento, smentisce, sconcerta, impone i suoi misteri. Nessuna posizione astratta resiste contro la vita. Nessuna filosofia inquadra, né offre soluzioni per la vita. Non possiedo la verità, ma sono appagato. Apprezzo i misteri. Sento la delizia di un'esistenza incomprensibile.
Variazioni Enigmatiche è senza dubbio il più autobiografico dei miei testi. Come Znorko, ho conosciuto il tradimento, ho subito le menzogne e l'isolamento, poi ho trovato rifugio nella scrittura. Come Larsen, ho conosciuto l'amore semplice, modesto. L'amore che, giorno dopo giorno, accompagna l'altro dalla malattia alla morte. Come quei personaggi ho provato - subito - giochi di mascheramenti, le sostituzioni d'identità, l'amore che non vuol dire necessariamente intesa sessuale, la perdita di se stessi che permette, alla fine, di trovare più che se stessi. Ho percorso sovente i labirinti affettivi dei miei personaggi.
Ma non dirò di più, le similitudini svaniscono in fretta, essendo la realtà meno prestante dell'invenzione: a differenza di Znorko, non mi hanno ancora attribuito il premio Nobel e vivo su un'isola che devo dividere con altri… Znorko e Larsen rappresentano due modi d'amare. Znorko ama a distanza, Larsen rimane accanto. Znorko è romantico, Larsen è realista.
Chi ha ragione?
Nessuno dei due: è la caratteristica della commedia. Entrambi: è la caratteristica della tragedia. Znorko e Larsen incarnano le nostre tensioni contraddittorie.
Dopo anni, ho ricevuto centinaia di lettere che ponevano tutte la stessa domanda: cosa succede dopo l'ultima battuta?
1) non lo so altrimenti avrei continuato la storia.
2) ho scritto questa storia affinché mi venga posta questa precisa domanda ed io possa non rispondere.
Credo che un testo non si limiti al piacere e al momento della rappresentazione. Deve disturbare, sollecitare lo spettatore di questioni e di domande sulla rappresentazione e sul testo.
Spesso gli spettatori mi hanno raccontato il seguito di Variazioni Enigmatiche: in realtà non raccontavano una storia, ma se stessi.
Mi trasmettevano le loro umane sensazioni su questa strana storia d'amore. E solo questo era il mio fine.
Eric-Emmanuel Schmitt






lunedì 22 agosto 2011

venerdì 12 agosto 2011

L'UOMO SOLO

L'uomo solo - che è stato in prigione - ritorna in prigione
Ogni volta che morde in un pezzo di pane.
In prigione sognava le lepri che fuggono
Sul terriccio invernale. Nella nebbia d'inverno
L'uomo vive tra muri di strade, bevendo
Acqua fredda e mordendo in un pezzo di pane.

Uno crede che dopo rinasca la vita,
Che il respiro si calmi, che ritorni l'inverno
Con l'odore del vino nella calda osteria,
E il buon fuoco, la stalla, e le cene. Uno crede,
Fin che è dentro uno crede. Si esce fuori una sera,
E le lepri le han prese e le mangiano al caldo
Gli altri, allegri. Bisogna guardali dai vetri.

L'uomo solo osa entrare per bere un bicchiere
Quando proprio si gela, e contempla il suo vino :
Il colore fumoso, il sapore pesante.
Morde il pezzo di pane, che sapeva di lepre
In prigione, ma adesso non sa più di pane
Né di nulla. E anche il vino non sa che di nebbia.

L'uomo solo ripensa a quei campi, contento
Di saperli già arati. Nella sala deserta
Sottovoce si prova a cantare. Rivede
Lungo l'argine il ciuffo di rovi spogliati
Che in agosto fu verde. Dà un fischio alla cagna.
E compare la lepre e non hanno più freddo.

C. Pavese

martedì 19 luglio 2011

.

Perdo i miei pensieri.
Emergono con forza per poi fuggire e non ricordarli più nel loro carosello di parole.
Non so che sei, mi entri fin dentro le ossa, sospeso tra illusione e verità.
Non so se tu sia più nel tuo corpo o in ciò che ti trascende, nel tocco della tua mano calda o in quanto di sconosciuto mi arriva e sento appartenermi.
C'è un legame tra noi che non si spezza; la paura ci muove, ma non ci ridurrà alla tranquillità dell'inganno. Sarà compagna delle nostre parole e di quel che nascondono, fino a quando la luce del giorno ci sorprenderà.
Vorrei che tu fossi corpo perchè potrei darti un nome, circoscriverti in un confine e afferrarti, averne dominio.
Ma non lo sei, non soltanto,
e mi avviluppi e mi trascini verso gli stati della mia essenza.
Mi fai amare tutte le cose del mondo.


.

martedì 8 febbraio 2011

IL RICORDO DI ANDREA

LASCIARSI PORTARE DAL VENTO SE NON PUOI CAMMINARE

Venuta dall'aria un'amica sincera
non vede i miei occhi
ma sa di ogni lacrima scesa alla sera
e per ognuna mi posa la mano sul viso
leggera
aspetta che passi
che scivoli via
curiosa mi interroga
mi preme ma senza far male
carezze parole ha per me
mi prende per mano per farmi rialzare
testarda dolce pietra del mare
consolazione è potersi appoggiare
lasciarsi portare dal vento se non puoi camminare
sentire la disperazione trovare un confine
comprensione che è il cielo a mandare.

(Andrea)
Ad un amico così, anche a distanza di più di due anni, non si può che offrire UNA ROSA BLANCA



Cultivo una rosa blanca
en junio como en enero
para el amigo sincero
que me da su mano franca
Y para el cruel que me arranca
el corazòn con que vivo,
cardo ni ortiga cultivo;
cultivo la rosa blanca

(José Martì)





(le ho davvero piantate nel giardino dell'uff. ;-) )

giovedì 28 ottobre 2010

MIA MADRE



Oggi è il suo compleanno.
Mia mamma è l'amore fatta persona.
Mio padre lo sa da sempre. Da quando le disse che con lei sentiva che ogni pensiero negativo volava via, alle poche decine di giorni fa in cui le ha detto che nessuno avrebbe potuto credere che alla soglia degli ottant'anni di età un uomo potesse provare qualcosa di così forte per una donna e per gli anni volati via così leggeri e così intensi.
Non riesco a vedere l'una senza l'altro, e viceversa.
L'amore di mia madre deriva da lontano.
Da mio nonno presente, nonostante l'assenza; da mia nonna, così forte da trasmettere a generazioni intere il senso del legame oltre questa vita terrena.
Brindo a lei questa sera. A lei che riempie la mia vita ed i miei sogni. Mai nemica. Sempre energia.
Se potessi assomigliarle......




venerdì 31 ottobre 2008

APERITIVO TIME


Mai mettere ad un tavolo più di due donne insieme soprattutto quando scroccano il secondo giro.

VERBALE DELLA SEDUTA DEL 24 ottobre c.a.

Punto 1) dell'o.d.g. Bello ritrovarsi dopo anni e scoprire che son pochi ancora i capelli grigi e possiamo permetterci stivali bianchi, jeans stretti e capelli lunghi;

Punto 2) dell'o.d.g. Ma anche adesso, passati gli anni '80, è trendy farsi vedere con borsalino, sciarpina e cagnolino al guinzaglio nei locali in del centro?

Punto 3) dell'o.d.g. La capacità di parlare delle donne è infinita...azz...dall'aperitivo s'è fatta l'ora del privé??

Punto 4) ....omissis....

Punto 5) ....omissis....

Punto 6) ....top secret....

Punto 7) Si sono aperte le scommesse sulla durata della convivenza...si va dalle 2 settimane ai 2 anni, ancora però sono indecise le quotazioni;

Punto 8) Occorre aggiornare la seduta per approfondire i punti 4) 5) e 6) del presente verbale, per cui viene convocata una nuova assemblea alla prima data utile.

Nient'altro essendovi da deliberare, la seduta si è tolta alle ore 1,45 circa (se non ricordo male)

lunedì 27 ottobre 2008

SOCIETY, YOU'RE A CRAZY BREED......



SOCIETY
(Eddie Vedder)
Chords:
Am 002210
F 003211
G 320033
C 032010

C G Am C
Well it’s a mystery to me, we have agreed
F G F
Witch we had agreed. And you think you
G Am F
have to want more then you need. ‘Till you
G Am
have it all you won’t be free.

F C
Society, you crazy breed
G Am
I hope you’re not lonely… without me

C G
When you want more then you have,
Am C
You think you need. And when you think more
F G
Then you want you’re thought will began to bleed.
F G Am
I think I need to find a bigger place,
F G
cause when you have more then you think
Am
you need more space

F C
Society, you crazy breed
G Am
I hope you’re not lonely… without me
F C
Society, crazy indeed
G Am
Hope you’re not lonely… without me


SOLO:


---------------------------------------------------
---------------------------------------------------
--------5-55--77----5-7-9---5-9-12-12/14-14-12-----
---5h7---------------------------------------------
---------------------------------------------------
---------------------------------------------------

-----------------------------------------------------
-----------------------------------------------------
---7-9-10—9-7—5h7-9-99--7-5--------5-5-7-77-5--------
-------------------------------7—5h7------------7----
-----------------------------------------------------
-----------------------------------------------------

----------------------------------------------------
----------------------------------------------------
---9-10—10-10-10-9-9-9--9-9--7-5-7-7-7-5------------
--------------------------------------------7-------
----------------------------------------------------
----------------------------------------------------



Am G Am
Is dorms thinking more less less is more
C F G
But if less is more, how you keeping score?
F G Am
Means for every point you make you’re level drop
C G Am
Kinda like a stunt from the top…. You cant do that

F C
Society, you’re a crazy breed
G Am
I hope you’re not lonely… without me
F C
Society, crazy indeed
G Am
Hope you’re not lonely…. Without me
F C
Society, have mercy on me
G Am
I hope you’re not angry… if I disagree
F Am
Society, crazy indeed
G Am
Hope you’re not lonely………………….Without me

martedì 21 ottobre 2008

Tecniche meditative di consapevolezza corporea - LA BIOENERGETICA DI A. LOWEN

"Gli uomini pensano di risolvere tutto con la mente invece di "sentire". Ma il sentire non ha a che fare con l’intelligenza o con la forza. Solo lavorando su di sé, sul proprio corpo - grazie al quale l’uomo "sente" – l’uomo può curarsi e aspirare, come è sacrosanto, a una vita sana, libera, felice. Ed essere in grado di amare veramente.
La bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l'individuo a tornare ad essere con il proprio corpo e a goderne la vita con quanta pienezza possibile. Questo risalto dato al corpo comprende la sessualità, che ne è una delle funzioni fondamentali. Ma comprende anche funzioni ancor più basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire ed esprimere se stessi. Una persona che non respira a fondo riduce la vita del corpo. Se non si muove liberamente, limita la vita del corpo. Se non sente pienamente, restringe la vita del corpo. E se reprime la propria autoespressione, limita la vita del corpo." Alexander Lowen

MONITORAGGIO FINANZIARIO

PERFORMANCE TITOLO EDISON


Edison e' la risultante della fusione di Edison (ex Selm), Fiat Energia e Sondel nella Montedison, avvenuta all'inizio del 2002. La societa' opera nel settore della produzione, trasporto e vendita sia di elettricità che di gas naturale. Il gruppo Edison opera in due settori: 1) energia elettrica (produzione) dove realizza l¿80% del fatturato ed il 90.4% del reddito operativo; 2) idrocarburi (produzione e distribuzione) dove realizza il rimanente 20% del fatturato ed il 9.6% del reddito operativo.

Edison e' al momento impegnata nel rimbalzo originato dal test della base del canale discendente attivo da giugno. Il titolo si e' portato in prossimita' di 1,19/20 euro dove troviamo il lato alto del citato canale e il massimo del 14/10 e in caso di superamento di dette resistenze si guadagnerebbe una chance di estensione verso 1,30 e 1,3680, picco di inizio settembre. Questo ultimo riferimento riveste un'importanza strategica in ottica di lungo periodo in quanto al di sopra dello stesso i corsi potrebbero allungare in direzione di 1,50 e 1,75, top di maggio. Segnali di debolezza verrebbero invece inviati in caso di violazione di 1,05, evento cui seguirebbero discese verso 0,98 almeno.

domenica 19 ottobre 2008

SE AVESSI UNA FIGLIA

le direi:
Studia per far carriera, ti darà autonomia; studia i poeti…ti serviranno per pensare.
Cura l’aspetto fisico, è importante riuscire a percepire il momento di mostrare una scollatura e non ti sentire in colpa se la usi: chi ne rimarrà vittima se lo merita.
Cerca di capire tutti i meccanismi....dal funzionamento di un orologio ai moti dell’anima.
Fai l’esatto contrario di ciò che ti suggerisce la pubblicità, il governo e la banca.
Frequenta da piccola i maschi, da adolescente le femmine: i primi ti insegneranno la semplicità e la legge del più forte, le seconde l’arte della dissimulazione.
Ascolta e suona musica, saprà parlarti in ogni momento e potrai sentire un violino farti male quanto una lama affilata.
Sposati solo per soldi: non snaturarne la natura contrattuale...quando te ne accorgi è già troppo tardi. E poi comunque se si deve sopportare il peso di un anello nuziale, tanto vale che sia di diamanti!
Concedi sempre la seconda possibilità, dopodiché esegui condanna. Chiudi le porte e non riaprirle,
Scegli un posto meraviglioso da sfondo alla tua corsa quotidiana; correre è come la vita, un passo dietro l’altro, a volte in compagnia, a volte da sola…sentire la strada scorrere sotto i piedi conta molto di più della meta da raggiungere.
Vorrei che tu imparassi a non aver paura: ama la verità e perdonati gli errori (parafrasando uno più saggio di me) e ricorda che i fallimenti sono segni del tuo coraggio.
Non esitare a domandare amore e quando capirai cosa significa, saprai a chi chiederlo.
Qualche volta ti sentirai sola, ma sarai in perfetta compagnia, credimi, e comunque è la condizione naturale di ogni essere umano.

SULLE TRACCE DELL'ASINO....parte I

Impolverato, stroppicciato ed ingiallito sei capitato tra le mie mani. E tu chi sei? Da dove arrivi? E che funzione hai avuto? Azz...dal 1800 addirittura?

Schiacciato tra le ante di un mobile antico sei tornato alla luce incuriosendomi....Chi mi può dare notizie di una pubblicazione del 1868 intitolata "L'Asino" a Firenze?

Inizio dalla consultazione della sezione riviste della Biblioteca Nazionale.......



Per gli appassionati, riporto un articolo:



LA NASCITA DELL’ASINO

Temporaribus illis quando s’era barbari e zucconi, quando si stava peggio d’ora (lo dicono i Consorti e per loro è vangelo) se nasceva un principe di razza reale si faceva feste e baldorie. Le artiglierie coi loro spari da cento e centun colpo annunziavano al popolo il fausto avvenimento, e potevi sapere stando anche a letto o in cantina se il neonato era maschio o femmina. Le Autorità Municipali, allora Gonfalonieri oggi Sindaci dei fallimenti annunziavano esse pure il parto ai propri amministrati nonché le condizione della puerpera le quali erano more solito sempre buone. Gli Impiegati del Presto erano tutti in faccende perché occupati ad estrarre dai magazzini e coperte e coltroni e lenzuoli che la Munificenza suprema restituiva al povero popolo che si era refugiato nelle braccia di quel Cristo amoroso che oggi ha la pretensione dell’usura e del decimo. Per carità, popolo ciuco non parliamo oggi di tale feste, giacché purtroppo sei diventato mulo e tanto disumano e crudele che ci occulti perfino il seme dei tuoi figliuoli mentre ce li fai pagare salati più di quello dei bachi del Giappone. Non parliamo neppure di coltroni e di coperte perché essendo libero e indipendente (accidenti!!) non ne hai più bisogno: il tuo tetto è la volta del cielo e sulle ingrate panchine della Gonfolina passi le notti, forse attendendo che qualche Guardia di Mala Sicurezza ti porti sui tralicci del Soffi come sospetto di oziosità e di vagabondaggio, visto che non hai da pagare il canone ai ladri, che sono i padroni di casa, e molto più coloro che li reggono e li sostengono. Abbasso la camorra.
Ma a che ti vai perdendo, o sciaguratissimo ciuco in tali digressioni? Dimentichi forse che fu sempre tuo sistema di pigliare le scorciatoie anche a costo di romperti il collo anziché andare per le lunghe sebbene tu sia forte di spalle tanto da farlo rompere a chi ti cavalca? Torniamo dunque a bomba. Non ci s’incolpi che siamo macchiati del peccato dell’invidia, se noi diciamo che lo spendere e lo spandere in tali baldorie l’era una vera e propria pazzia ed un’ingiustizia fatta alla razza degli Asini cui abbiamo l’onore di appartenere. Infatti a che rallegrarci? Se il neonato era femmina non ancora poste in fasce e prima di avere aperto gli occhi ci costava per dote almeno un mezzo milione; e se invece era maschio non si poteva sapere se ci avrebbe dato sassate o confetti, dolori e tribolazioni, anziché gaudi e piaceri: e forse forse ci era da credere alla peggio, perché i confetti costano più dei sassi, ed il male viene a bussare alla porta del povero assai più spesso che il bene. Viva l’esperienza.
La modernità si è mostrata veramente ingrata ed ingiusta verso l’Asino. Quando nasce quali baldorie e quali feste si fanno? Cosa si spende e cosa si dà? La paglia della greppia è il cordiale che si somministra alla puerpera, la paglia il suo letto, e il giorno dopo la soma e le bastonate l’attendono. Ora qualche bellimbusto dirà: Ma che volete voi paragonare la razza dei Principi con la razza degli Asini? Qui l’Asino, vedendo un tranello, od un trabocchetto aperto da qualche granfia fiscale, si affretta a rispondere: Lasciamo da parte gli odiosi paragoni! Ogni razza può avere, anzi ha i suoi Principi; quella degli Asini è antichissima e privilegiata, e si mantenne perfino tale anche al presente, tantoché il Real Ministero dopo la soppressione degli Enti Morali e delle Corporazioni Religiose le ha conservati i suoi diplomi e permesso l’esercizio di tutti i diritti civili. Dunque anche qui i Principi di buona fede e gloriosissimi nella tradizione!
L’Asina di Balaam parlò e profetizzò, e notate che era femmina, l’Asino ebbe l’onore di far da padrino al Salvatore del mondo nella Stalla di Bethlem; sull’Asino Egli si assise nel suo trionfale ingresso nel dì delle Palme in Gerosolima in mezzo agli osanna dei Giudei, che poi lo conciarono tanto bene, quanto, seguitando il loro sistema, conciarono, conciano e conceranno noialtri Cristiani.
Dunque l’Asino è privilegiato dalla natura; su di lui si distende anche il privilegio contrastato dai Principi, datogli da colui che ha tratto dal nulla tutte le cose dal momento della creazione del mondo. Ma la nascita dell’Asino con tutto ciò passa inosservata a tutti, perché si vede povero e gramo e destinato a vivere come realmente egli è, né avvi nessuno che lo protegga e lo difenda. Ben dicevasi, nasce un Principe, feste e cortei, nasce un Asino, paglia e bastonate.
Eppure questa povera bestia non toglie e non ruba a nessuno, siccome altri bipedi, anzi reca i suoi benefizi a tutta l’umanità sia dotta, sia ignorante. Nei faticosi trasporti rassegnato e paziente reca il pane e la sussistenza a chi lo deride e lo maltratta; in morte da per fino la pelle per i tamburi delle truppe. E’ una vera ingratitudine che almeno qualche nostro generale famoso nella storia recente non gli abbia fatto decretare una medaglia o una croce, tanto più, se come si crede, è stato al Ministero.
Questa lamentazione muove il povero Asino nostro per difendere i diritti dei suoi confratelli, e per vedere se coll’andar del tempo egli possa, senza fare allusioni al presente, essere l’iniziatore di un Principato Asinesco infesto ai ladri e di poca spesa, per far differenza dagli Ebrei che vivono sparsi sulla faccia del globo senza Re, senza regno e senza Stato. L’Asino nulla chiede, nulla vuole per sé; nacque e morirà povero: questa è la sua gloria. Egli dopo aver fondato questo giornaletto non poteva fare a meno di andare in brodo di giuggiole, e di sentire i lacrimoni agli occhi nel ringraziare te o popolo, che con tanta cortesia l’hai accolto e ricevuto nel suo nascere. Popolo non dubitare: l’Asino non ti darà de’ calci, sebbene abbia gran voglia di tirarli; ma essi anderanno a colpire sempre il punto vero e tu vedrai quale sarà: il bersaglio è al posto e non anderà di fuori.
Un altro ringraziamento pure vivamente commosso egli tributa a quei colleghi che si sono ricordati di lui; agli altri che lo hanno dimenticato o disprezzato oppone il giudizio del popolo e del tempo, e tranquillo ripetendo il famoso verso dice: Non ti curar di loro, ma guarda e passa.

L’Asino _ Firenze, 15 settembre 1868 Anno I N°8